Agricoltura e tecnologia

Vodafone punta sulla digitalizzazione delle aziende agricole

La digitalizzazione delle aziende agricole è al centro della ricerca indipendente commissionata dal Gruppo Vodafone e condotta da Savanta ComRes su 600 agricoltori di 13 paesi europei e africani tra i quali è inclusa anche l’Italia.

Lo studio, chiamato “Gli agricoltori e la digitalizzazione” e scaricabile in versione integrale a questo indirizzo (file PDF), ha rivelato che gli agricoltori dei paesi presi in considerazione hanno un urgente bisogno dell’aiuto dei governi per aumentare l’utilizzo degli strumenti digitali nelle attività agricole anche per far fronte alle nuove sfide ambientali legate principalmente ai cambiamenti climatici che stanno interessando il pianeta, senza tuttavia dimenticare la delicata situazione geopolitica e le conseguenze che essa sta avendo sia sull’approvvigionamento delle materie, sia sui costi delle attrezzature e delle stesse forniture.

Joakim Reiter, Chief External e Corporate Affairs Officer del Gruppo Vodafone, ha così presentato la ricerca:

Questo report dovrebbe essere letto come una richiesta di aiuto da parte degli agricoltori che stanno affrontando sfide senza precedenti. È fondamentale che il settore pubblico e quello privato collaborino per fornire a questa comunità l’accesso alle tecnologie digitali, alle informazioni e alla formazione necessarie per sviluppare le loro attività. Dobbiamo trasformare le politiche e le pratiche normative restrittive in materia di servizi digitali, cloud e dati e creare un ambiente favorevole alle innovazioni come il cloud computing. In questo modo, gli agricoltori avranno l’opportunità di accedere alle informazioni necessarie di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro in modo più efficace.

Il report sottolinea che l’88% degli agricoltori intervistati in Italia ritiene che i cambiamenti climatici stanno avendo un impatto sulla redditività finanziaria delle loro aziende. In particolare sono menzionati il costi del carburante e dell’energia, il cui aumento è legato direttamente alla perdurante guerra in Ucraina, ma recitano un ruolo di primo piano anche i prezzi bassi di mercato per il ricavato dei raccolti e del bestiame. Problemi a cui si aggiungerebbe la mancanza di sostegno da parte del settore pubblico.

La risposta a queste difficoltà potrebbe arrivare dalla tecnologia e dai moderni strumenti digitali, al punto che il 96% degli agricoltori italiani si dice intenzionato ad investire maggiormente in questo tipo di soluzioni entro i prossimi 12 mesi.

Alcune tecnologie già in uso nel settore consentono in effetti di migliorare la salute e il rendimento del suolo, nonché di ridurre l’uso di fertilizzanti e il dispendio d’acqua, con ricadute positive non solo sui bilanci anziendali ma anche sull’impatto ambientale delle attività agricole.

Sul fronte Vodafone si sottolinea come l’operatore britannico abbia realizzato e messo a disposizione del settore Myfarweb, una piattaforma cloud interattiva che consente agli agricoltori di visualizzare i dati raccolti dai sensori IoT posizionati sui loro terreni. Myfarweb è già impiegata da oltre 8.500 aziende agricole di grandi dimensioni in tutto il mondo.

Vodafone ha lanciato inoltre ad inizio anno un progetto pilota che ha visto l’adozione dei suoi servizi in cinque aziende europee. A queste si sono aggiunte in seguito altre realtà agricole di Sudafrica, Africa sub-sahariana, Australia, Nuova Zelanda e della costa occidentale degli USA.

Vinod Kumar, CEO di Vodafone Business, ha dichiarato in proposito:

Lavorando con gli agricoltori in Europa e in Africa negli ultimi otto anni, abbiamo compreso la dura realtà di come le sfide emerse dal report minaccino il futuro non solo delle loro aziende agricole, ma dell’intero settore.  Sebbene sia positivo vedere che questa comunità stia già abbracciando le soluzioni digitali, è necessario fare di più per garantire che l’Europa e l’Africa adottino pienamente l’agricoltura di precisione. Aiutando gli agricoltori a digitalizzare le loro operazioni, stiamo contribuendo a ridurre le barriere che impediscono una più rapida diffusione della connettività, che a sua volta aiuta gli agricoltori a ridurre i costi e ad aumentare i rendimenti per garantire un futuro più solido e sostenibile per l’industria agricola.

Il gruppo britannico fa leva in particolare sulla piattaforma digitale Connected Farmer che si propone di aiutare a migliorare la produttività, i ricavi e la resilienza dei piccoli agricoltori offrendo loro gli strumenti per accedere alle informazioni, ai fattori di produzione e al credito, nonché per mettersi in contatto con gli acquirenti.

Basta ricordare che durante la pandemia Connected Farmer ha sostenuto più di 200.000 agricoltori nell’Africa orientale e meridionale, aiutandoli a richiedere e ad ottenere dai governi locali sussidi per le sementi, per i fertilizzanti e per la protezione delle colture.

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