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DAZN: con i nuovi prezzi l’abbonamento condiviso costerà 39,99 euro al mese

DAZN si prepara ad affrontare la seconda stagione di quasi totale esclusiva della Serie A che la vedrà introdurre diverse novità, sia per quanto riguarda il costo dell’abbonamento, sia per quel che concerne la tanto discussa possibilità di visione condivisa.

Le anticipazioni trapelate di recente sulla stampa sono state confermate in questi giorni dalle prime email che DAZN sta inviando ad alcuni clienti per avvisarli delle nuove politiche commerciali di prossima introduzione.

In particolare, il servizio sta avvertendo quegli utenti che godono del prezzo promozionale di 19,99 euro al mese offerto l’anno scorso e valido fino al prossimo settembre. DAZN sta comunicando a costoro che al termine della promo il costo dell’abbonamento salirà come previsto a 29,99 euro al mese, ma nel pacchetto non saranno più incluse alcune opzioni previste al momento della sottoscrizione.

La novità in questione è che con il piano da circa 30 euro al mese non si avrà più la possibilità di registrare sei dispositivi e soprattutto di vedere lo stesso evento da due luoghi diversi, anche a distanza di chilometri l’uno dall’altro. Con questo piano verrà così a cadere la possibilità di condividere l’abbonamento e l’offerta DAZN sarà di fatto divisa in due diversi livelli che riassumiamo di seguito:

  • DAZN Standard sarà il piano di abbonamento che darà l’accesso a tutti i contenuti trasmessi in streaming, inclusa tutta la Serie A, al costo di 29,99 euro al mese. Con questo tipo di sottoscrizione il cliente potrà registrare solo due dispositivi per ogni account e la visione simultanea sarà permessa solo se i due apparecchi registrati saranno utilizzati nello stesso ambiente, ovvero se si collegheranno dalla stessa rete domestica con il medesimo IP;
  • DAZN Plus è invece il nuovo piano di abbonamento che offrirà sempre l’accesso all’intera offerta sportiva della piattaforma, ma al prezzo di 39,99 euro mensili consentirà di registrare fino a 6 dispositivi e vedere lo sport in streaming su due apparecchi in contemporanea anche a distanza l’uno dell’altro e utilizzando due connessioni diverse. È questo il caso di chi condivide l’abbonamento parenti e familiari che risiedono fuori dall’abitazione principale.

L’opzione Plus potrà essere aggiunta come upgrade al costo di 10 euro al mese anche da chi ha già un abbonamento “base” attivo. DAZN afferma in ogni caso che, a prescindere dal piano scelto, lascerà piena libertà ai clienti di cambiare i dispositivi registrati in qualsiasi momento e per tutte le volte che lo desiderano, anche se nella carta dei servizi l’azienda si riserva di applicare eventuali e future restrizioni in tal senso:

DAZN si riserva la facoltà, previa comunicazione all’utente, di inserire, per ciascun mese di vigenza contrattuale, un numero massimo di volte in cui l’utente può cambiare i dispositivi associati al proprio account con altri dispositivi, nel rispetto del numero massimo di dispositivi per offerta, fatti salvi eventuali casi di comprovata perdita dei dispositivi (ad esempio, tramite presentazione di relativa denuncia di smarrimento o di furto) che ne potranno consentire il cambiamento anche in caso di avvenuto raggiungimento del predetto limite mensile. 

La nuova proposta commerciale di DAZN vede insomma diventare un “Plus” proposto a poco meno di 40 euro al mese gli stessi servizi che fino ad oggi sono stati inclusi nell’unico piano disponibile, ovvero quello da 29,99 euro al mese che agli utenti abbonati dalla scorsa estate è stato attivato in promo 19,99 euro mensili.

Alla scadenza della promozione i vecchi clienti potranno decidere di non rinnovare l’abbonamento, continuare ad essere abbonati accettando la riduzione del numero dei dispositivi registrabili e la visione condivisa solo in ambito domestico, oppure passare al più completo piano DAZN Plus da 39,99 euro al mese che però, è bene precisarlo, non autorizza a condividere l’account e il relativo abbonamento con sconosciuti o amici per dimezzare la spesa, ma solo a consentire di fruire del servizio ad altri componenti del nucleo familiare che si trovano fuori casa.

Da parte di DAZN si tratta di una mossa se non obbligata quantomeno necessaria. Secondo la stessa TIM, partner commerciale per l’operazione Serie A in streaming, la pirateria e la condivisione dell’abbonamento hanno inciso sul successo del servizio, che nel suo primo anno con il campionato di calcio quasi totalmente in esclusiva non è riuscito a centrare gli obiettivi previsti, né a livello di abbonamenti, né sotto il profilo degli ascolti. Non a caso, TIM e DAZN stanno discutendo da tempo per una revisione dell’accordo con possibile aperture non ancora definite verso altri soggetti.

La stretta sullo “smezzamento” dell’abbonamento DAZN avrà sicuramente ripercussioni sul mercato ed è più che scontato attendersi le proteste di buona parte della clientela. Già l’anno scorso, a campionato in corso, il servizio OTT aveva valutato di apportare delle modifiche alle proprie linee guida paventando il taglio alla visione simultanea su due dispositivi.

Le proteste scatenatesi tra il pubblico per quello che era a tutti gli effetti un cambio in corsa a stagione iniziata, convinsero i vertici DAZN a ritornare sui loro passi e a lasciare invariate le condizioni di servizio. L’impressione fu tuttavia quella di trovarsi davanti più ad un rinvio che ad una retromarcia definitiva, come confermato adesso dalle novità che saranno introdotte in vista del prossimo campionato.

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