Rabona Mobile

Rabona Mobile accusa Vodafone e Plintron per i disservizi

Rabona Mobile ha deciso di prendere una posizione ufficiale dopo i disservizi che nei mesi scorsi hanno creato pesanti disagi ai suoi clienti, dapprima impossibilitati ad inviare SMS, poi privati della possibilità di accedere ad Internet e adesso, da un paio di giorni, anche di effettuare chiamate.

Rabona Mobile aveva già rassicurato il mese scorso i clienti per questi disservizi dicendo di essere al lavoro per risolvere la questione in tempi brevi, ma visto il perdurare della situazione e visto l’aumentare dei disagi subiti dall’utenza, l’operatore ha deciso di uscire allo scoperto e provare a fare chiarezza.

Lo ha fatto inviando ieri una lettera a tutti gli organi di stampa, inclusa la nostra redazione, al fine di spiegare la propria posizione e svelare i retroscena di una vicenda finora poco chiara. Nel testo Rabona Mobile fa i nomi dei presunti “responsabili” e punta il dito verso Vodafone e l’aggregatore Plintron, i due partner tecnici tramite i quali l’operatore virtuale eroga i servizi ai propri clienti.

Pubblichiamo di seguito la versione integrale della lettera di Rabona Mobile:

Gentili Clienti, spettabili Associazioni dei Consumatori,


mai avremmo voluto vivere il dramma di questo comunicato e tantomeno farVi patire i
disagi degli ultimi due mesi, nei quali, soffrendo e lottando, abbiamo continuato a batterci,
anche per Voi, subendo ogni forma di ingiustizia e dileggio.


Lo abbiamo fatto in silenzio non per mancanza di rispetto nei Vostri confronti ma per
l‘enorme fiducia che avevamo e continuiamo ad avere nelle istituzioni.


A denti stretti, abbiamo rispettato la consegna del silenzio anche di fronte a una
trasmissione televisiva che ci ha dipinto come omertosi.


Oggi, purtroppo, siamo costretti a prendere atto che affidarsi esclusivamente alle istituzioni
e confidare nella buona fede delle controparti, in una trattativa in cui la posta viene alzata
minuto dopo minuto, non paga. Per questo, siamo qui per raccontare e dimostrare a
chiunque abbia voglia di ascoltarci la verità.


Siamo colpevoli di essere una piccola azienda che è cresciuta senza patrocinio, formata da
persone che pretendono di difendere i propri diritti e quelli dei loro clienti. Purtroppo, non
tutti tollerano questo modo di operare: quando abbiamo rivendicato l’adempimento di un
contratto, in esecuzione del quale avevamo già pagato 18 milioni di euro, condizioni tecniche
migliori per i nostri clienti e rispetto delle norme regolamentari, Vodafone ha minacciato –
come è solita fare – il distacco. Avendo informato l’Autorità dell’indebita pressione, ci siamo
illusi che Vodafone e il suo braccio operativo, l’aggregatore Plintron, rispettassero le
direttive impartite o che, comunque, l’AGCOM vigilasse sul loro rispetto. Quando, però,
Plintron ha cominciato a mettere in atto il cronoprogramma di distacco unilaterale voluto da
Vodafone, mentre questa si adoperava nel trattare le nostre rinunce, abbiamo appreso che
qualcuno all’interno dell’Autorità ha avuto informale interazioni con l’aggregatore che, forte
del sostegno che afferma di aver ricevuto, ieri ha spento anche la voce dei nostri clienti. E
tanto, nonostante avessimo anche offerto 1.500.000 euro solo per consentire un’uscita
ordinata nel rispetto dei diritti acquisiti dai nostri clienti.


Naturalmente, quanto esposto è oggetto di giudizi intrapresi innanzi all’Autorità Giudiziaria.

Tuttavia, riteniamo doveroso rompere il muro del silenzio e, perciò, invitiamo tutti gli utenti
e le Associazioni dei Consumatori che si sono interessate della vicenda a contattare la nostra
società per confrontarci e, eventualmente, sin da lunedì, visionare la documentazione
ostensibile che dimostra che ciò diciamo è la pura verità.


Promettiamo che continueremo a batterci sempre per i nostri clienti, i nostri dealers, la
nostra reputazione.


Ringraziamo tutti coloro che ci hanno onorati avendoci scelto!
Vi aspettiamo…per la verità

Al momento, né Vodafone né Plintron hanno commentato o risposto a quanto dichiarato da Rabona Mobile. Nel caso le controparti volessero replicare, siamo disponibili a dare il medesimo spazio alle loro comunicazioni.

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